DECRETO  LEGISLATIVO  26  MAGGIO  1997, N. 155

 

 

 

Poiché  la  legge  155  è  articolata  in  molte  direttive  concernenti  l' igiene  dei  prodotti  alimentari, tratteremo  esclusivamente  i  paragrafi  riguardanti  l' autocontrollo  degli  ambienti dove vengono lavorati o depositati gli alimenti  e  dei  luoghi  potenzialmente  a  rischio.

 

 

 

ART. 1 ( Campo  d' applicazione )

 

Il  presente  decreto  stabilisce, fatte  salve  le  disposizioni  previste  da  norme  specifiche. Le  norme  generali  di  igiene  dei  prodotti  alimentari  e  le  modalità  di  verifica  dell' osservanza  di  tali  norme.

 

ART. 2  ( E )  ( Definizioni )

 

responsabile  dell' industria  alimentare:  il  titolare  dell' industria  alimentare  ovvero  il  responsabile  specificatamente  delegato.

 

ART. 3 ( Autocontrollo )

 

1:  Il  responsabile  dell' industria  deve  garantire  che  la  preparazione, la  trasformazione, la fabbricazione, il  confezionamento, il  deposito, il  trasporto, la  distribuzione, la  manipolazione, la  vendita  o  la  fornitura, compresa  la  somministrazione  dei  prodotti  alimentari, siano  effettuati  in  modo  igienico.

 

2:  Il  responsabile  dell' industria  alimentare  deve  individuare  nella  propria  attività  ogni  fase  che  potrebbe  rilevarsi  critica  per  la  sicurezza  degli  alimenti  e  deve  garantire  che  siano  individuate, applicate, mantenute  e  aggiornate  le  adeguate  procedure  di  sicurezza, avvalendosi  dei  seguenti  principi  su  cui  è  basato  il  sistema  di  analisi  di  rischi  e  di  controllo  dei  punti  critici  HACCP (Hazard  analysis  and  critical  control  points );

A:  analisi  dei  potenziali  rischi  per  gli  alimenti;

B:  individuazione  dei  punti  in  cui  possono  verificarsi  dei  rischi  per  gli  alimenti;

C:  decisioni  da  adottare  riguardo  ai  punti  critici  individuati, cioè  a  quei  punti  che  possono  nuocere  alla  sicurezza  dei  prodotti;

D:  individuazione  e  applicazione  di  procedure  di  controllo  e  di  sorveglianza  dei  punti  critici;

E:  riesame  periodico, e  in  occasione  di  variazione  di  ogni  processo  e  della  tipologia  d' attività, dell' analisi  dei  rischi,  dei  punti  critici  e  delle  procedure  di  controllo  e  di  sorveglianza.

 

3:  Il  responsabile  dell' industria  alimentare  deve  tenere  a  disposizione  dell' autorità  competente  preposta  al  controllo, tutte  le  informazioni  concernenti  la  natura, la  frequenza  e  i  risultati  relativi  alla  procedura  di  cui  al  comma 2 .

 

ART. 5 ( controlli )

 

1:  Il  controllo  ufficiale  per  accertare  che  le  industrie  alimentari  osservino  le  prescrizioni  previste  dall' articolo 3,  si  effettua  conformemente  a  quanto  previsto  dal  decreto  legislativo  3  Marzo  1993, n. 123 ( 3 );  per  tale  controllo  si  deve  tener  conto  dei  manuali  di  corretta  prassi  igienica  di  cui  all' ART. 4.

2:  Gli  incaricati  del  controllo  di  cui  al  comma  1  effettuano  una  valutazione  generale  dei  rischi  potenziali  concernenti  la  sicurezza  degli  alimenti, in  relazione  alle  attività  svolte  dall' industria  alimentare, prestando  una  particolare  attenzione  ai  punti  critici  di  controllo  della  stessa  evidenziati, al  fine  di  accertare  che  le  operazioni  di  sorveglianza  e  di  verifica  siano  state  effettuate  correttamente  da  parte  del  responsabile.

3:  Al  fine  di  determinare  il  rischio  per  la  salubrità  e  la  sicurezza  dei  prodotti  alimentari  si  tiene  conto  del  tipo  di  prodotto, del  modo  in  cui  è  stato  trattato  e  confezionato  e  di  qualsiasi  altra  operazione  cui  esso  è  sottoposto  prima  della  vendita  o  della  fornitura, compresa  la  somministrazione  del  consumatore, nonchè  dalle  condizioni  in  cui  è  esposto  o  in  cui  è  immagazzinato. 

4:  I  locali  utilizzati  per  le  attività  di  cui  all' articolo 2, comma 1, lettera b ), vengono  ispezionati  con  la  frequenza, ove  prevista, indicata  nel  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  14  Luglio  1995 ( 4 ), pubblicato  nel  supplemento  ordinario  n. 132  alla  gazzetta  ufficiale  n. 260  del  7  Novembre  1995;  tale  frequenza  può  tuttavia  essere  modificata  in  relazione  al  rischio.

 

ART. 8 ( Sanzioni )

 

1:  Salvo  che  il  fatto  costituisca  reato  il  responsabile  dell' industria  alimentare  è  punito  con:

 

a) la  sanzione  amministrativa  pecuniaria  da  lire  due  milioni  a  lire  dodici  milioni  per l'inosservanza dell' obbligo  di  all' articolo 3, comma 3;

 

b)  la  sanzione  amministrativa  pecuniaria  da  lire  tre  milioni  a  lire  diciotto  milioni  per  la  mancata o  non corretta  attuazione  del  sistema  di  autocontrollo  di  cui  all' articolo 3, comma 2, o  per  lì inosservanza  delle disposizioni  di  cui  all' articolo 3, comma 5;

 

c)  la  sanzione  amministrativa  pecuniaria  da  lire  dieci  milioni  a  lire  sessanta  milioni  per  la violazione degli  obblighi  di  ritiro  dal  commercio  previsti  all' articolo 3, comma 4.

 

2:  L'autorità  incaricata  del  controllo  procede  all' applicazione  delle  sanzioni  amministrative  di  cui  al  comma 1, lettera a)  e  b), qualora  il  responsabile  dell' industria  alimentare  ad  eliminare  il  mancato  o  non  corretto  adempimento  delle  norme  di  cui  all' articolo 3, commi 2  e  3, entro  un  congruo  termine  prefissato.

 

3:  Il  mancato  rispetto  delle  prescrizioni  di  cui  al  comma 2, ovvero  la  violazione  dell' obbligo  di  ritiro  dal  commercio  previsto  dall' articolo 3, comma 4, è  punito, se  ne  deriva  pericolo  per  la  salubrità  e  la  sicurezza  dei  prodotti  alimentari, con  l' arresto  fino  ad  un  anno  e  ammenda  da  lire  seicentomila  a  lire  sessanta  milioni.

 

 

 

 

 

 

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