MOSCHE

 

A  questa  categoria  di  ditteri, appartengono  differenti  famiglie,  ma  ne  illustreremo  solo  le  specie  più  diffuse.

La  mosca  domestica ( Musca  domestica ) 

Diffusa  in  tutte  le  parti  del  mondo, lunga  4-7,5  mm.   la  sua  presenza  è  dovuta  da  particolari  condizioni  determinate  dalla  presenza  stessa  dell' uomo, come  l' accumulo  di  rifiuti, di  letame  e  di  altre  sostanze  organiche  in  decomposizione,  in  cui  la  mosca  depone  le  uova  in  gruppi  di  100-200  alla  volta.  Dalle  uova  fuoriescono,  nel  giro  di  poche  ore  le  larve;  queste  si  accrescono  cibandosi  di  batteri, lieviti  e  loro  cataboliti.  Dopo  due  mute  le  larve, raggiungono  il  terzo  stadio, migrando  in  ambienti  asciutti  ove  si  trasformano  in  pupe.  Le  dimensioni  delle  larve, delle  pupe  e  quindi  degli  adulti, sono  influenzati  entro  certi  limiti, dalla  qualità  del  substrato  alimentare  e  dalla  densità  della  popolazione  larvale, mentre  la  durata  dello  sviluppo  larvale  e  della  metamorfosi  in  insetto  adulto  dipendono  dalla  temperatura  ambientale.

Dopo  un  periodo  minimo  della  schiusura  le  alate  sono  pronte  per  l' accoppiamento  che  ha  una  durata  di  circa  un  ora.

l' ovodeposizione  avviene  in  seguito  su  quelle  sostanze  che  attraggono  le  femmine  con  gli  odori  della  fermentazione.

Sebbene  la  mosca  possa  essere  trasportata  a  grandi  distanze  passivamente  da  animali, automezzi  ed  aerei, generalmente  rimane  nei  pressi  dei  focolai  larvali  e  degli  ambienti  dove  si  ciba  ed  i  suoi  piccoli  spostamenti  sono  spesso  collegati  alle  variazione  climatiche, soprattutto  nelle  ore  più  fredde  rimane  negli  interni  ove  si  sofferma  con  preferenza  su  i  fili, corde  ed  altri  oggetti  pendenti  da  soffitto.  Nelle  ore  calde  preferisce  gli  esterni, ove  si  sofferma  a  pochi  metri  di  altezza  su  rami, fogli, fili, staccionate  riparate  dal  vento.

Il  potenziale  riproduttivo  di  questo  insetto  è  altissimo.  Nelle  nostre  regioni  possiamo  valutare  un  numero  teorico  di  generazioni  di  10-15  l' anno ( una  ogni  20 gg.  nei  periodi  primaverili, estivi  ed  autunnali  ed  interruzione  del  ciclo  riproduttivo  in  inverno.

Considerando  che  in  laboratorio  ogni  femmina  nella  sua  vita  può  deporre  oltre  mille  uova  e  che  un  chilogrammo  di  terreno  idoneo  allo  sviluppo  larvale  può  far  sviluppare  10.000  larve, è  facile  immaginare  quale  potrebbe  essere  l' incremento  numerico  di  una  popolazione  di mosche  se  non  intervenissero  importanti  fattori  limitanti.

In  pratica  è  stato  visto  che  anche  in  presenza  di  limitate  quantità  di  cibo  per  le  larve, sia  all'inizio  della  stagione  favorevole  allo  sviluppo  delle  mosche, sia  subito  dopo  la  soppressione  delle  mosche  con  interventi  disinfestanti, raramente  l' incremento  numerico  supera  il  valore  di  5, che  rappresenta  circa  1%  del  potenziale  biologico;  ovvero  una  femmina  produce  in  realtà  solo  5  maschi  e  5  femmine.  Ciò  avviene  a  causa  di  fattori  che  inducono  una  elevata  mortalità  naturale.  

Fannia  canicularis

Questa  mosca  simile  alla  M.  domestica, ma  più  piccola, lunga  3-5  mm, appare  precocemente  in  primavera.  I  maschi  entrano  nelle  case  e  volano  senza  sosta  a  zig-zag  o  in  cerchio  al  centro  delle  stanze  o  negli  atri  ombreggiati.

Stomoxis  calcitrans ( mosche  del  bestiame )

Ovvero  la  mosca  pungente  è  anch' essa  simile  alla  mosca  domestica  ma  l' addome  più  largo  e  la  proboscide  trasformata  per  pungere.  La  stomoxis  calcitrans  è  comune  soprattutto  nelle  stalle  e  pungono  di  preferenza  gli  animali, ma  attaccano  anche  l' uomo  pungendo  le  caviglie  anche  attraverso  le  calze.

La  larva  si  sviluppa  nella  paglia  delle  lettiere  degli  animali, nelle  concimaie, nei  mucchi  di  paglia, di  erba, di  alghe, per  cui  spesso  è  presente  lungo  le  coste.

Le  mosche  cavalline 

Appartengono  alla  famiglia  hippoboscidae, e  sono  dei  ditteri  alati  dalla  forma  appiattita  con  zampe  dotate  di  artigli  robusti.  Gli  adulti  pungono  mammiferi  e  uccelli  e  possono  pungere  anche  l' uomo.  Sono  vivipari, le  larve  cioè  sono  evacuate  dal  corpo  materno  a  maturazione  raggiunta  e  in  seguito  impupano  rapidamente.

Le  mosche  degli  immondezzai

Al  genere  Ophyra  appartengono  alcune  specie  che  possono  rinvenirsi  nei  pressi  delle  discariche  delle  immondizie.  Le  larve  che  possono  svilupparsi, sebbene  raramente, negli  escrementi  degli  animali  domestici, si  cibano  soprattutto  di  altre  larve.  Una  larva  di  Ophyra  può  uccidere  da   2  a  20  larve  di  Musca  domestica  al  giorno.

Le  mosche  della  carne

Sono  mosche  di  grossa  taglia, appartenenti  alla  famiglia  dei  Calliphoridae, spesso  dai  colori  metallici, dal  volo  veloce  e  rumoroso, chiamate  volgarmente  mosconi; sono  abbondanti  nei  pressi  di  pescherie, mattatoi, discariche  di  immondizia.  Sono  attirate  dall' odore  dei  cadaveri  da  diversi  chilometri  di  distanza;  su  di  essi  depongono  le  loro  uova.  In  mancanza  di  carne, possono  ovodeporre  su  escrementi  ed  altre  sostanze  organiche  in  decomposizione.

Le  larve  si  accrescono  rapidamente  ed  il  ciclo  si  completa  in  circa  una  settimana.  Abbandonano  il  cadavere, cercano  un  terreno  asciutto  per  impuparsi  in  cui  sprofondano  fino  a  5  cm.  Il  ritrovamento  di  pupe  in  un  ambiente  è  il  segnale  spesso  della  presenza  di  un  piccolo  animale  morto.  Si  hanno  più  generazioni  l' anno.      Le  specie  che  più  frequentemente  nelle  abitazioni  sono: 

Callifora  vicina ( erythrocephala )  o  moscone  blu, lungo  10-12  cm.  

Lucilia  sericata  o  mosca  verde  lunga  circa  10  mm.

Sarcophaga  carnaria  o  moscone  grigio, lungo  10-14  mm, grigio  scuro, robusto.  E'  una  specie  vivipara, le  sua  uova  cioè  schiudono  poco  prima  di  essere  deposte, ed  è  per  questo  che  i  cibi  non  ben  protetti, possono  risultare  infestati  improvvisamente  dalle  larve  di  questo  insetto.  le  larve  ingerite  accidentalmente  possono  causare  gravi  miasi  intestinali.

Sarcophaga  haemorrhoidalis  simile  alla  specie  precedente  ed  altrettanto  comune.  Le  larve  di  Sarcophaga  sono  usate  come  esche  e  sono  note  con  il  nome  di  "bigattini".

 

LOTTA  CHIMICA (trattamenti  ad  azione  residua )

 

In  Italia, come  in  molte  parti  del  mondo, le  mosche  sono  divenute  estremamente  resistenti  ai  prodotti  insetticidi.  I  cloro-organici  risultano  praticamente  inefficaci, mentre  la  scelta  di  un  estere-fosforico  o  di  un  piretroide,  dovrebbe  essere  preceduta  dalla  valutazione  suscettibilità  relativa  della  popolazione  da  combattere. Considerando  che  i  prodotti  insetticidi  sono  rapidamente  disattivi  dalla  luce  e  dagli  agenti  atmosferici,le  superfici  da  trattare  devono  essere  preferibilmente  riparate.  Dovrà  essere  privilegiato  il  trattamento  di  tutte  quelle  superfici  che  sono  l' appoggio  abituale  delle  mosche:  pareti, spigoli, infissi  di  porte  e  finestre, fili  pendenti  da  soffitti, ecc...

Le  aree  maggiormente  frequentate  sono  in  genere  facilmente  rilevabili  per  la  presenza  su  di  esse  delle  feci  e  del  rigurgito  delle  mosche  che  appaiono  come  piccole  macchioline  nerastre.

 

LOTTA  CHIMICA ( trattamenti  ad  azione  abbattente )

 

Qualora  si  voglia  intervenire  contro  le  mosche  che  permangono  all' esterno  dell' abitazioni, posate  sovente  sull' erba, sulla  vegetazione, gli  steccati, ecc.., ( situazione  che  si  verifica  soprattutto  nei  periodi  più  caldi  dell' anno ), o  quando  si  desidera  un'  immediata  riduzione  delle  mosche  presenti  in  un  ambiente, si  può  far  ricorso  a  trattamenti  abbattenti.

Per  l' uso  di  apparecchi  termonebbioggeni  in  interni, e  di  atomizzatori  agli  esterni, sono  particolarmente  raccomandate  miscele  di  piretroidi, queste  soluzioni  devono  essere  irrorate  su  tutte  le  superfici  interne  a  rischio, e  all' esterno  su  tutte  le  aree  piene  di  vegetazione, la  dove  si  trovano  materie  organiche  o  sporcizia  varia.  I  trattamenti  devono  essere  ripetuti  con  frequenze  proporzionali  al  ciclo  di  sviluppo  larvale  ed  ogni  qualvolta  nuova  materia  organica  viene  ad  aggiungersi  a  quella  già  trattata.

 

 

 

 

 

HOME PAGE INSETTI