ZANZARA
Con questo nome volgare s'intendono numerose specie di ditteri della famiglia dei culicidi (Culicidae ), suddivisi in due sottofamiglie: anofelini ( Anophelinae ) e culicini ( Culicinae ), facilmente distinguibili per i seguenti caratteri: uova, larva, pupa e adulto.
Tra gli anofelini presenti in Italia, alcune specie in passato erano responsabili della trasmissione della maleria; oggigiorno sebbene la malaria sia stata eradicata, due specie di Anopheles sono presenti sul territorio Italiano con distribuzione limitata all' Italia centro-meridionale, in densità ipidemiologicamente importanti sono l'Anopheles labranchiae e l'Anopheles superpictus. Le alate di queste specie, una volta infettate su un soggetto malarico ( in Italia ogni anno vi sono più di 150 casi di malaria importata, contratta da lavoratori o turisti in paesi ove questa malattia è endemica ), teoricamente possono a loro volta divenire infettanti ( consentendo l'ipotetica ripresa della trasmissione malarica ).
I culicini hanno una minore importanza sanitaria, sebbene sia stata accertata la loro potenzialità nella trasmissione di arbo-virus; complessivamente si può dire che attualmente le zanzare (anofelini e culicini ) in Italia possono essere considerate principalmente come fastidiosi insetti pungenti.
CENNI DI BIOLOGIA DELLE ZANZARE
Le zanzare ovodepongono generalmente sull' acqua con preferenze differenziate a seconda della specie:( pozze, ristagni, acqua contenuta in recipienti vari, nei cavi degli alberi, ecc...).
Alcune specie ( Aedes ) depongono sul fango o sul terreno umido di aree depresse ad allagamento stagionale. Le uova di queste specie, resistono all' essiccamento estivo e schiudono simultaneamente quando i focolai sono nuovamente sommersi dalle acque. Le zanzare del genere Mansonia ovodepongono sulla pagina inferiore delle foglie delle piante acquatiche.
La larva delle zanzare si ciba di batteri, protozoi, alghe unicellulari presenti nell' acqua, che vengono filtrati da una sorta di spazzole boccali; si ciba anche di particelle organiche più grandi che sono rosicchiate con le mandibole.
LOTTA CHIMICA ( LOTTA ADULTICIDA )
Gli insetticidi ad azione residua usati con successo in passato in Italia nelle campagne antimalariche, presentano oggi dei grossi limiti applicativi, dovuti alla impossibilità di trattare gli interni di abitazione che presentino arredamenti e suppellettili deteriorabili. Il loro uso è limitato principalmente a edifici rustici, per trattamenti di interni con formulanti ad azione residua, l'indirizzo attuale è per prodotti poco tossici ed inodori, ad es. ottimi risultati si ottengono con la permetrina od altri piretroidi microincapsulati.
L' applicazione degli insetticidi murali, in genere limitata ai soffitti e alle pareti, richiede una precisione ed una uniformità d' applicazione ottenibili con pompe a pressione, inoltre le frequenze di trattamento saranno scelte in maniera proporzionale alla persistenza del principio attivo usato, applicato nei periodi di presenza del vettore. I trattamenti esterni con atomizzatori si usano per combattere le alate presenti all' esterno delle abitazioni, e comporta l' impiego di p.a. ad azione abbattente, a dosi che non risultino fitotossiche.
Ricordiamo che in genere i p.a. ad azione residua, se esposti agli agenti atmosferici, perdono la loro efficacia in pochi giorni.
Questa tecnica, che non è selettiva per le zanzare, può essere utilizzata per sopperire ad accidentali fallimenti ottenuti nella lotta larvicida, che a nostro avviso deve essere favorita.
LOTTA CHIMICA ( LOTTA LARVICIDA )
La lotta contro le larve è senz'altro il metodo da preferire; infatti, al contrario della lotta adulticida, rivolta rivolta contro una popolazione dispersa, essa permette di attaccare gli insetti nei focolai di origine.
Per la lotta larvicida suggeriamo 3 fasi:
--Fase di censimento in cui, il territorio da disinfestare è suddiviso in unità operative, con l'aiuto di carte topografiche, in ogni unità sono censiti tutti i focolai larvali.
--Fase di controllo, i focolai recensiti nella precedente fase, devono essere controllati regolarmente nel quadro di un programma di lavoro quotidiano.
--Fase di trattamento, tutti i focolai, risultati positivi nella fase di controllo, devono essere notificati alla equipe incaricata per il trattamento, la quale provvederà ad effettuarlo con macchinari e prodotti specifici.